Personaggi Famosi siciliani...William Shakespeare!!
La Sicilia è una terra magnifica ed antichissima e può esser considerata senza alcun dubbio patria della cultura e della civiltà mondiale, ha dato i natali a scultori, poeti, filosofi, santi, scienziati e scrittori dalla fama indiscussa. Ecco alcuni esempi più noti:
Ma prima di iniziare ecco una piccola lista di alcune donne siciliane che hanno cambiato la stori del nostro paese:
- Nina Siciliana: fu la prima donna a poetare in volgare.
- Francisca Massara: prima donna a indossare i pantaloni in Europa e correva l’anno 1698.
- Maria Paternò: questa baronessa catanese fu la prima donna a ottenere il divorzio in Italia nel 1808, in virtù dell’articolo 296 del Codice Napoleonico, allora vigente;
- Accursia Pumilia: questa donna agrigentina, nel 1906, fu la prima donna a chiedere di essere iscritta nelle liste elettorali. Si dovrà aspettare il referendum del 1946 per trovare le donne italiane fra i votanti;
- Carmelina Naselli: catanese, è stata la prima donna docente universitaria in Italia. Dal 1949 al 1964, infatti, ha insegnato presso la facoltà di Lettere dell’Università di Catania Storia della letteratura italiana, poi Letteratura delle tradizioni popolari ed infine Storia delle tradizioni popolari;
- Francesca Mirabile Mancusio la prima donna in Italia, ad ottenne la patente di guida il 5 giugno del 1913, rilasciata dalla prefettura di Palermo.
Altri personaggi noti:
- Archimede di Siracusa (scienzato e matematico);
- Empedocle (filosofo, poeta e scienziato), è ritenuto il fondatore della scuola medica siciliana;
- Ettore Majorana, diede importanti contributi alla fisica nucleare, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini;
- Dionisio I. di Siracusa;
- Ruggero II;
- il re normanno di Sicilia e l'imperatore tedesco Federico II. di Hohenstaufen
- Antonello da Messina (pittore);
- Renato Guttuso (pittore);
- musicista e compositore Vincenzo Bellini (compositore);
- Luigi Pirandello;
- Salvatore Quasimodo;
- Leonardo Sciascia;
- Giuseppe Tomasi di Lampedusa;
- Giovanni Verga;
- Andrea Camilleri;
- Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (magistrati uccisi dalla mafia);
- Diadoro Siculo (storico);
- Carmen Consoli (cantante);
- Pippo Baudo (presentatore);
- Giacomo Serpotta (scultore);
- Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (attori);
- Rosolino Pilo (patriota);
- Luigi Sturzo (prete-politico);
- Teocrito (poeta);
- Giuseppe Tornatore (regista);
- Ernesto Basile (architetto);
- Teresa Mannino (attrice-comica);
- Vincenzo Nibali (ciclista);
- Maria Grazia Cucinotta (attrice);
- Levante (cantante);
- Diletta Leotta (presentatrice tv);
- Ficarra e Picone (comici-attori);
- Leo Gullotta (attore-comico);
- Daniele Interrante (ospite tv);
- Lorenzo Fragola (cantante);
- Fabrizio Corona (esperto gossip);
- Mario Biondi (cantante);
- Franco Battiato (compositore-cantante);
- Nino Frassica (attore-comico);
- Eva Riccobono (modella);
- Sergio Mattarella (Presidente della Repubblica vigente);
- Eleonora Abbagnato (ballerina danza classica internazionale);
- Fiorello (presentatore televisivo e radiofonico);
- Emma Dante (attrice);
- Miriam Leone (miss Italia 2008);
- Michelangelo Florio conosciuto come William Shakespeare (poeta)
...e si hai letto bene. Nino Principato ha anche scritto un interessantissimo libro dal titolo: “William Shakespeare e la città di Messina. Un mistero lungo quattrocento anni“. Ma andiamo con ordine: nel lontano 1927, un famoso giornalista romano, il cui nome era Santi Paladino, si recò un giorno nella biblioteca paterna e trovò un libro, il cui nome era “I secondi frutti“, firmato da Michel Agnolo Florio. Leggendolo scoprì che molte frasi erano uguali a quelle delle opere, di William Shakespeare. Il nostro William nacque a Messina ed inseguito fuggì a Treviso, studiò a Venezia, ed in altre città del nord ed ebbe un’amicizia importante anche con Giordano Bruno. Nel 1588 raggiunse così Londra, qui fu assunto come precettore di lingua italiana e latina della futura regina Elisabetta I.
Florio, per cancellare il proprio cognome (era calvinista e in quel periodo vi era la caccia ai calvinisti) decise di chiamarsi William, in seguito si scoprì che questo era il nome di un cugino deceduto, residente nella città di Stratford, ma non finisce qui, in seguito tradusse in inglese il cognome della madre Crollalanza con “Shake“, che vuol dire agita e “Spear“, lancia.
Come prevedibile questa tesi agli inglese, risulta "fastidiosa" e cercarono in tutti i modi di arginare il dubbi. Winston Churchill, dopo un breve viaggio in Italia si recò da Benito Mussolini, dopo poco questo ordinò la chiusura dell’Accademia nazionale shakespeariana, a Reggio Calabria, e da quel momento più nessuno parlò delle origini messinesi del poeta e scrittore. Ma nel 2002, un docente di letteratura Martino Iuvara, preso dalla curiosità, fece nuovamente delle indagini letterarie su Shakespeare, mettendo alla luce tante stranezze: In Amleto compaiono i cognomi di due studenti danesi, Rosencrantz e Guildenstern, che frequentarono l’università di Padova e che Michelangelo Florio conosceva in quanto suoi colleghi. In Amleto troviamo molti proverbi tipici messinesi pubblicati da Michelangelo Florio nel volumetto intitolato “I secondi frutti”. Molte delle sue opere hanno nomi italiani, come: Romeo e Giulietta, Otello e l’Italia come: La Bisbetica Domata, Due signori di Verona, La Tempesta, Il mercante di Venezia, Giulio Cesare.
Di “Giulietta e Romeo” possiamo scrivere che è certamente la rappresentazione un pò artistica della sua storia d’amore vissuta da giovane. Nei registri della scuola secondaria di Stratford, non troviamo il nome di nessun William Shakespeare. William Shakespeare frequentava a Londra un Club In, ma non risulta nessun William Shakespeare tra gli iscritti ma troviamo iscritto un certo Michelangelo Florio. Shakespeare sapeva che Pompeo aveva soggiornato a Messina. In “Molto rumore per nulla”, sono riscontrabili modi di dire e doppi sensi propri del dialetto messinese. Infine quando morì il 23 aprile 1616, non fu celebrato nessun lutto nazionale in Inghilterra.
Il quotidiano inglese The Times scrisse:
Ma prima di iniziare ecco una piccola lista di alcune donne siciliane che hanno cambiato la stori del nostro paese:
- Nina Siciliana: fu la prima donna a poetare in volgare.
- Francisca Massara: prima donna a indossare i pantaloni in Europa e correva l’anno 1698.
- Maria Paternò: questa baronessa catanese fu la prima donna a ottenere il divorzio in Italia nel 1808, in virtù dell’articolo 296 del Codice Napoleonico, allora vigente;
- Accursia Pumilia: questa donna agrigentina, nel 1906, fu la prima donna a chiedere di essere iscritta nelle liste elettorali. Si dovrà aspettare il referendum del 1946 per trovare le donne italiane fra i votanti;
- Carmelina Naselli: catanese, è stata la prima donna docente universitaria in Italia. Dal 1949 al 1964, infatti, ha insegnato presso la facoltà di Lettere dell’Università di Catania Storia della letteratura italiana, poi Letteratura delle tradizioni popolari ed infine Storia delle tradizioni popolari;
- Francesca Mirabile Mancusio la prima donna in Italia, ad ottenne la patente di guida il 5 giugno del 1913, rilasciata dalla prefettura di Palermo.
Altri personaggi noti:
- Archimede di Siracusa (scienzato e matematico);
- Empedocle (filosofo, poeta e scienziato), è ritenuto il fondatore della scuola medica siciliana;
- Ettore Majorana, diede importanti contributi alla fisica nucleare, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini;
- Dionisio I. di Siracusa;
- Ruggero II;
- il re normanno di Sicilia e l'imperatore tedesco Federico II. di Hohenstaufen
- Antonello da Messina (pittore);
- Renato Guttuso (pittore);
- musicista e compositore Vincenzo Bellini (compositore);
- Luigi Pirandello;
- Salvatore Quasimodo;
- Leonardo Sciascia;
- Giuseppe Tomasi di Lampedusa;
- Giovanni Verga;
- Andrea Camilleri;
- Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (magistrati uccisi dalla mafia);
- Diadoro Siculo (storico);
- Carmen Consoli (cantante);
- Pippo Baudo (presentatore);
- Giacomo Serpotta (scultore);
- Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (attori);
- Rosolino Pilo (patriota);
- Luigi Sturzo (prete-politico);
- Teocrito (poeta);
- Giuseppe Tornatore (regista);
- Ernesto Basile (architetto);
- Teresa Mannino (attrice-comica);
- Vincenzo Nibali (ciclista);
- Maria Grazia Cucinotta (attrice);
- Levante (cantante);
- Diletta Leotta (presentatrice tv);
- Ficarra e Picone (comici-attori);
- Leo Gullotta (attore-comico);
- Daniele Interrante (ospite tv);
- Lorenzo Fragola (cantante);
- Fabrizio Corona (esperto gossip);
- Mario Biondi (cantante);
- Franco Battiato (compositore-cantante);
- Nino Frassica (attore-comico);
- Eva Riccobono (modella);
- Sergio Mattarella (Presidente della Repubblica vigente);
- Eleonora Abbagnato (ballerina danza classica internazionale);
- Fiorello (presentatore televisivo e radiofonico);
- Emma Dante (attrice);
- Miriam Leone (miss Italia 2008);
- Michelangelo Florio conosciuto come William Shakespeare (poeta)
...e si hai letto bene. Nino Principato ha anche scritto un interessantissimo libro dal titolo: “William Shakespeare e la città di Messina. Un mistero lungo quattrocento anni“. Ma andiamo con ordine: nel lontano 1927, un famoso giornalista romano, il cui nome era Santi Paladino, si recò un giorno nella biblioteca paterna e trovò un libro, il cui nome era “I secondi frutti“, firmato da Michel Agnolo Florio. Leggendolo scoprì che molte frasi erano uguali a quelle delle opere, di William Shakespeare. Il nostro William nacque a Messina ed inseguito fuggì a Treviso, studiò a Venezia, ed in altre città del nord ed ebbe un’amicizia importante anche con Giordano Bruno. Nel 1588 raggiunse così Londra, qui fu assunto come precettore di lingua italiana e latina della futura regina Elisabetta I.
Florio, per cancellare il proprio cognome (era calvinista e in quel periodo vi era la caccia ai calvinisti) decise di chiamarsi William, in seguito si scoprì che questo era il nome di un cugino deceduto, residente nella città di Stratford, ma non finisce qui, in seguito tradusse in inglese il cognome della madre Crollalanza con “Shake“, che vuol dire agita e “Spear“, lancia.
Come prevedibile questa tesi agli inglese, risulta "fastidiosa" e cercarono in tutti i modi di arginare il dubbi. Winston Churchill, dopo un breve viaggio in Italia si recò da Benito Mussolini, dopo poco questo ordinò la chiusura dell’Accademia nazionale shakespeariana, a Reggio Calabria, e da quel momento più nessuno parlò delle origini messinesi del poeta e scrittore. Ma nel 2002, un docente di letteratura Martino Iuvara, preso dalla curiosità, fece nuovamente delle indagini letterarie su Shakespeare, mettendo alla luce tante stranezze: In Amleto compaiono i cognomi di due studenti danesi, Rosencrantz e Guildenstern, che frequentarono l’università di Padova e che Michelangelo Florio conosceva in quanto suoi colleghi. In Amleto troviamo molti proverbi tipici messinesi pubblicati da Michelangelo Florio nel volumetto intitolato “I secondi frutti”. Molte delle sue opere hanno nomi italiani, come: Romeo e Giulietta, Otello e l’Italia come: La Bisbetica Domata, Due signori di Verona, La Tempesta, Il mercante di Venezia, Giulio Cesare.
Di “Giulietta e Romeo” possiamo scrivere che è certamente la rappresentazione un pò artistica della sua storia d’amore vissuta da giovane. Nei registri della scuola secondaria di Stratford, non troviamo il nome di nessun William Shakespeare. William Shakespeare frequentava a Londra un Club In, ma non risulta nessun William Shakespeare tra gli iscritti ma troviamo iscritto un certo Michelangelo Florio. Shakespeare sapeva che Pompeo aveva soggiornato a Messina. In “Molto rumore per nulla”, sono riscontrabili modi di dire e doppi sensi propri del dialetto messinese. Infine quando morì il 23 aprile 1616, non fu celebrato nessun lutto nazionale in Inghilterra.
Il quotidiano inglese The Times scrisse:
«Il mistero di come e perché Shakespeare sapeva così tanto dell’Italia ed ha messo tanta Italia nelle sue opere, è stato risolto da un accademico siciliano in pensione. La questione risiede nel fatto che Shakespeare non era affatto inglese, ma italiano».
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